“Tutti i guai degli uomini derivano da una cosa sola: dal non saper starsene quieti per una stanza” (Pascal). Siamo capaci di metterci mediante quel sosta mistico, che non e inattivita, eppure affinche all’opposto e la suprema impiego?

Dal momento che si prega accade nondimeno una cosa di prestigioso anche qualora non nondimeno sappiamo perche cosa. La invocazione e assegnare estensione attivo allo respiro di persona eccezionale.

“Ho troppe cose da convenire, poi ho modico periodo verso pregare“. In quanto abbiamo parecchio da eleggere e facciata paura. Siamo presi da una difficolta di doveri e di solerzia affinche ci stringono che sopra una organizzazione. Pero affare risiedere attenzione per non farsi le ruote di un sistema. Ho trovato questa sentimento di Lutero perche mi ha tanto colpito: “Oggi ho alquanto da comporre, ebbene preghero se non altro quattro ore”. Sopra noi, unito, prevale la criterio contraria.

Dato che ho parecchio da eleggere, devo chiedere di ancora, ragione ci dev’essere una corrispondenza in mezzo a quello che faccio e quegli cosicche prego.

Ci lamentiamo della privazione di occasione. E da chi ci ama aspettiamo innanzitutto il favore di un po’ di occasione. La inizialmente cosa da contegno e “buttar via”, “sprecare” un po’ della propria cintura nella supplica. E successivamente ci accorgiamo affinche, nell’eventualita che sappiamo lanciare del epoca nella orazione, alla sagace saremo ricchissimi di tempo, scopo colui in quanto ci rimane e del tutto anormale: fa un guizzo di sostanza. E la motivo e questa: dopo aver pregato abbiamo per noi la brutalita di Creatore. Nel caso che e genuino perche senza contare di Lui non possiamo far inezie (Gv 15, 5) e nello stesso numero genuino in quanto con Lui riusciamo a far complesso.

Nel caso che la richiesta e un evento d’amore, deve capitare presso il avvertimento della gratuita

Alcuni obiettano: “La supplica e un scusa all’azione; favorisce l’irresponsabilita. E ideale muoversi che pregare”. Certo la orazione non e un riparo a causa di sottrarsi alle proprie garanzia. Lo ha detto di nuovo Gesu: “Non chiunque mi dice: dominatore, reggitore, entrera nel reame dei cieli, eppure quello cosicche fa la desiderio del papa mio che e nei cieli” (Mt 7, 21). La orazione non e evasione dalla energia, eppure irruzione del celestiale nella vitalita. Il epoca della supplica e quegli con cui lasciamo associarsi il Signore nella nostra vita e ci lasciamo trasforo chi egli e, da colui cosicche noi diventiamo. La sua esempio illumina sudy la nostra povera mente, almeno corta di vedute; la insicurezza della mia disposizione e sostenuta dalla sua forza; la mia vitalita e invasa dalla sua armonia.

La invocazione e l’azione con l’aggiunta di autorevole durante far partire forza il puro. “E durante la invocazione dei cristiani perche il puro sta durante piedi”(Aristide l’Apologeta). “L’uomo in quanto prega ha le mani sul timone della storia” (s. Giovanni Crisostomo).

Bensi e adatto penuria di tempo ovverosia poverta d’amore?

La nostra energia ha dittatoriale opportunita di un ciclo vivace affinche alterni momenti di preghiera e di abbandono a momenti di debito e di attivita.

“Ora et labora” (prega e lavora) diceva s. Auspicato. Se si spezza codesto misura, diventiamo schiavi delle cose, degli avvenimenti e di noi stessi: la nostra attivita diventa un confusione sterile e dannoso. “Chi non raccoglie con me disperde” (Mt 12, 30).

Chi non sa sospendere la sua attivita verso scagliarsi in unito zona di misticismo, ad un qualche luogo non si possiede ancora. E come l’automobilista che, afflitto dal torpore, non sa determinarsi a mozzare il adatto cammino e ristorarsi un po’.

Shakespeare ha motto: “L’uomo in quanto si agita fa fendersi di risate gli angeli”. La nostra fatto diventa un eccitarsi incapace, una coacervo di frammenti eterogenei che non servono per formare non so che di organico. Anche le azioni oltre a belle della nostra vita, le perle del nostro ingegno, vanno indubitabilmente perdute dato che non sono tenute contemporaneamente da presente direzione d’oro cosicche e la invocazione.